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Dopo i guru

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Dopo la morte dell’ultimo guru, gli Sikh propagarano, sotto l’ordine di banda Bahadar (1670-1716) delle rivolte contadine contro il potere moghul. Quest’ultimo fermo il sollevamento e mise gli Sikh in una posizione difficile fino alle invasioni afgane di Nadir Sah (1738) e di Ahmad Sah Durrani (1747-1769).

In questa tempesta, gli Sikh, prima dispersi, si organizzarono in 12 bande di guerilla “uguali” (misal). Le decisioni riguardanti Khalsa erano allora prese da un’assemblea di delegati dei misal in presenza di Adi Granth. Si e potuto collegare a questa pratica il dogma della autorita congiunta del Guru Granth e del Guru Panth.

Ahmad Sah che batte i Moghul e i Matathe, presentava le sue incursioni in India come una guerra santa islamica. Il carattere religioso della resistenza degli Sikh si trovo cosi rafforzato a favore dei disordini che rovesciarono l’India del Nord, si resero gradualmente principali  in  tutto il Penjab.  Nel 1799, Ranjit Singh, si era assicurato il controllo dei misal,  fondo il suo regno nel Penjab che duro fino alla conquista britannica del 1849. Mise fine alle assemblee militari e politiche del Khalsa, ed il dogma del Guru Panth cadde in disuso, a profitto della autorita esclusiva del Guru Granth. E questa situazione che e prevalsa fino ai nostri giorni.

Nel  1800, Ranjit Singh prese il titolo di Maharaja. I 40 anni del suo regno furono gloriosi per gli Sikh. I loro eserciti estesero le frontiere del regno del Penjab in territorio afgano a l’ovest, al cachemire ed anche fino a Lhasa al Tibet verso il nord est, la loro spinta fu limitata dai britannici, che controllavano alcuni stati Sikh, come Patiala.

Gli Sikh, India
Gli Sikh, India
Gli Sikh, India

Ranjit Singh chiamato il leone del Penjab, fu un sovrano abile. Organizzo un esercito potente, e usava a tale scopo ufficiali europei, francesi in particolare, tali Gian-Battista Ventura e Gian-Francesco Allard che avevano servito nell’esercito di Napoleone. Creo anche un’amministrazione stabile. Il regno pote cosi conservare la sua indipendenza, e il numero degli Sikh si fece piu importante. Le istituzioni Sikh, e in particolare il tempio d’Oro d'Amritsar, beneficiarono in gran parte del patronato reale. Ma dopo la morte di Ranjit Singh, gli eredi al trono si contestarono il potere. Gli intrighi che opponevano le varie fazioni permisero ai britannici d’intervenire e di conquistare il Penjab dopo le due guerre accanite (1845-1846 / 1848-1849).

Al corso dei 10 anni caotici che avevano seguito la scomparsa di Ranjit Singh, la religione ortodossa  e la coesione del Panth erano ridottte ad un punto tale che il riassorbimento del sikkismo nell’ induismo sembrava inevitabile. Ma la politica dei britannici dopo l’alleanza del Penjab e la posizione di piccole minoranze degli Sikh in India le colonizazzioni decisero diversamente. La loro onesta, in occasione della sommossa dei cipaye  nel 1857, valse agli Sikh un’assunzione preferenziale , dove i britannici chiesero loro di osservare i simboli e il codice del Khalsa. In altre parti, le loro qualita di agricoltori fecero di loro i principali beneficiari della di Arya Samaj, spinse l’elite urbana degli Sikh a organizzarsi nel Singh Sabha (societa dei leoni). Lo scopo di quest’associazione era la riforma religiosa, sociale ed educativa del Panth per ridare agli Sikh la loro identita.

Questa identita, gli Sikh ebbero l’occasione di affermarla nel loro confronto crescente con i britannici nel periodo successivo alla prima guerra mondiale e del massacro da dei partecipanti ad una raccolta non violenta a Amritsar nel 1919. L’affronto culmino quando gli Sikh ripresero a mahant, officiali mezzi corrotti, sostenuti dai britannici, la gestione dei loro tempi (guardava, porta del Guru). La vittoria fu ottenuta nel 1925 grazie ad una nuova organizzazione, l’Akali Dal (esercito del Eterno). L’Akali Dal ha guadagnato fino ai nostri giorni  delle elezioni dei redditi considerevoli di tutti i cittadini del Penjab.

Gli Sikh, entrati nel movimento nazionale, tentarono fino alla fine di opporsi alla divisione. Dopo le sommosse che accompagnarono la divisione del Penjab, due milioni cinque cento mila di loro dovettero lasciare il Pakistan per l’India. L’akali Dal, divento una parte di proprieta  terriera , fu la punta  culminante  della lotta per la creazione di uno Stato indiano del Penjab a maggioranza sikh e di lingua nazionale penjabi. Ottenne causa vinta nel 1966.

Da allora, la situazione e evoluta in funzione dei risultati elettorali. Quando nel 1967 e 1977, l’Akali Dal ha vinto le elezioni  a capo di coalizioni anti congresso, egli si e moderato nelle sue esigenze e capace di controllare la sua ala radicale. In compenso, dopo le vittorie del congreso nel 1972 e 1980, ha subito l’influenza dei suoi radicali e dei gruppi estremisti, ed ha condotto vaste campagne di agitazione (morca).

Gli Sikh, India
Gli Sikh, India
Gli Sikh, India

La crisi si e sviluppata  nel 1980, sembra per il momento senza uscita. Derivano dalle trasformazioni che hanno influito sul Penjab dalla “rivoluzione verde” degli anni 1960-1970. Lo sviluppo del capitalismo agricolo ha ridotto il numero dei proprietari facili e, percio, la base sociale del Akali Dal. Ha favorito  l’imigrazione di numerosi Sikh e l’impianto nel Penjab di una manodopera indu economica venuta dalle regioni piu povere dell'india del nord. L’elettorato potenziale del congresso e delle parti comuniste se ne e trovato considerevolmente aumentato, e gli estremisti politici e religiosi si sono sviluppati.

Akali Dal e ormai in una situazione delicata. Per conservare la sua base rurale facile, gli occorre evitare di apparire come una parte compromessa con quelli che richiesero  la creazione di uno stato Sikh indipendente (khalistan). Per restare una grande parte regionale, gli occorre mettere davanti alle rivendicazioni che riguardano tutto Penjabi. E per questo che richiede dallo Anandpur Sahib risoluzioni del 1973, il controllo delle acque e dell’energia idroelettrica del Penjab da parte del governo regionale, e l’instaurazione di industrie pesanti nello Stato. Ma la stessa risoluzione mette davanti alle rivendicazioni propie del solo Sikh, come l’aumento di Amritsar alla fila di citta santa e l’attribuzione alla S.G.P.C dell’amministrazione di tutti  i guadagni dell’India. E per quello che l’Akali Dal deve giocare delle sensazioni religiose degli Sikh e dell’insoddisfazione di un grande numero di loro. Queste sensazioni sono state inasperte dopo che l’esercito, nel giugno 1984, aveva deciso l’attacco al tempio d’oro, dove si erano installati gli estremisti, e dopo i massacri degli Sikh, che seguirono l’assassinio di Indira Gandhi in ottobre dello stesso anno.

Nel giugno del 1985, il dirigente Akali Longoval moderato firmo bene con il primo ministro  Rajiv Gandhi un accordo sulle elezioni al Penjab, accompagnato da alcune concessioni da parte del governo centrale. Ma fu assassinato due mesi piu tardi. Ed il governo Akali derivato dalle elezioni tenute tutto sommato nel settembre 1985, non ha potuto mettere un termine alla crisi ne al terrorismo, che ha gia causato circa 10 mila morti. E stato sostituito dal presidente’s rule (amministrazione diretta dello stato da parte di nuova delhi) nel maggio 1987. Ora, 15 anni dopo questi problemi, la situazione e molto calma al Penjab.

 

 
   
 







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