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Testi sacrati e letterattura

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Il primo libro sacro degli Sikh, il Adi Granth, si compone principalmente di inni dei 5 primi guru e dal novesimo, classificato secondo il loro modo musicale. Include composizioni di poemi santi  e soufi come Namdev, Kabir e Farid. L’edizione standard di Adi Granth conta 1430 pagine. L’introduzione comincia con il mula (formula fondamentale) della fede sikh, seguito dal japu-ji (la preghiera santa), lunga poesia nella quale Nanak ha riassunto il suo insegnamento. L’opera é dedicata agli inni classificati prima secondo il ragu (ragione musicale) sul quale si fanno i canti, dopo secondo la loro lunghezza e la loro natura e per finire secondo il loro autore. Si comincia da Nanak e si prosegue con i suoi successori e si finisce con i Bhagat (Namdev, Kabir, ecc...). La descrizione dei ragu e data in un’appendice finale, Raga-mala ( Guirlanda dei radu). La lingua di base del Adi Granth, che e notato in gurumukhi, e un idioma  letterario mescolato con un elemento vecchio indi dominante e una componenete di vecchio panjabi che e abbastanza importante. Alcuni inni sono con influenza del penjabi del sud ovest, del persiano, dell’braj e del sanskrit. Nel Dasam Granth (libro del decimo), secondo libro sacrato degli Sikh, gli alcuni scritti  sono attribuiti al’ dodicesimo  guru sono similari a diversi inni di devozione e delle leggende  conquistate alla tradizione indu. Fu scritto in lingua braj, una trentina di anni dopo la morte del guru. Altri testi sono venerati, come le  biografie del Guru Nanak (Janam Sakhi) e le poesie di Bhai Gurdas (morto  nel 1633).

Dal XVII secolo al mezzo del XIX secolo, gli Sikh contribuirono  considerevolmente alla poesia narrativa tradizionale in panjabi, in cui  due  principali tipi, sono il var e il kissa. Il var e al’origine delle poesie eroiche che cantono le cime fatte di capi tribali. Bhai Gurdas dedico da parte sua molti vari episodi della vita dei primi guru Sikh. Il ki candito var di Guru Godind, inclusa nel Dasam Granth, canta le imprese della dea (devi, durga) simbolizzatta dalla spada. Al XVII secolo, tanti var hanno avuto come soggetto il conflitto degli indu e degli sikh con i governatori moghul del Panjab.

Gli Sikh, India
Gli Sikh, India
Gli Sikh, India

I kissa sono dei lasciti che raccontano le storie d’amore inpedite dalle barriere tribali e sociali e la loro conclusione e generalmente tragica, come nella storia di Sassi e Punnu detta da Seva Singh. Un’altra forma  molto praticata a l’’epoca era il bara mah, poesia dei “12 mesi” nel quale Kesar Singh, ad esempio,  scrisse la storia di un amore  finito  che visse allora che stava viaggiando nelle colline di Jammu.

Alla fine del XIX secolo, i progressi d'educazione di tipo europeo, lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, della stampa e anche l’influenza della letteratura europea, ourdou, indi e bengali modificarono profondamente le condizioni della produzione letteraria nel Panjab. Missioni cristiane e organizzazioni indu, musulmane e sikh di riforma religiosa si lanciarono in una grande attivita di pubblicazione. Diffondevano in particolare opuscoli dove erano raccontate storie edificanti. Quelle degli Sikh, scritte in panjabi e generalemente tratte dalla  calligrafia dei guru, erano prodotte dai membri del Singh Sabha, Bhai come Vir Singh, considerevolmente  derivato di una famiglia di proprietari ricchi. La sua immensa opera predominera  la letteratura sikhe nel panjabi del XX secolo. I suoi episodi delle vite del Guru Nanak e Guru Gobind furono riprese piu tardi in due volumi di circa mille pagine ciascuno. E anche sotto forma di episodi che pubblico i primi romanzi in prosa : Sundari (1898), Bijai Singh (1899) e Satvant Kaur (1900). Queste trilogie storiche  sono  dedicate ai fatti di 3 eroine sikhe nella lotta contro i musulmani al XVIII secolo. Con Baba Naudh Singh (1921) che ha per eroe un riformatore sikh, queste opere contribuirono al mito di una Communita Sikh potente, autonoma, fiera della sua identita e attaccata ai suoi valori tradizionali. Sul modo lirico, le sue poesie degli anni 1920, ispirate  dalle forme e dalle  tecniche europee, contano una natura astratta fra cui la bellezza manifesta l’essenza divina.

Le poesie di Puran Singh (1881-1931) sono anche loro ispirate dalla visione mistica del mondo. Ma, scritti in versi liberi, sono dedicati alla vita e al folcore panjabi e alla gloria degli Sikh. In quelli di Dhani Ram Catrik (1876-1954) si puo ritrovare la influenza dall’ideologia di Gandhi. Al realismo, Caran Sahid (1891-1935) aggiunge satire. Nel suo libro Hasde (strappi di ridere, 1933) ci sono nuove poesie e brevi drammi che si prendono a tutto cio che la societa panjabi del’epoca comporta di irrisorio, di piccolo ma anche di conflittuale e di tragico.

Gli Sikh, India
Gli Sikh, India
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Molti successori di questi pioneri della letteratura sike moderna subi l’influenza di Gandhi. Cosi il poeta Mohan Singh i novellisti e romanzieri Nanak Singh, Gurnaxs Singh e Kartar Singh Duggal denunciarono i mali della societa indiana nella speranza di suscitare una “conversione del cuore”. La vigilia della divisione, Sant Singh Sekho, (Samacar, informazione, notizie 1943) e Surindar Singh Narula (pio Puttar, padre e figli romanzo 1946) introdusse nelle notizie e il romanzo una “polifonia” di coscienza indipendente. Sotto l’influenza del movimento progressista, le opere ispirate dal marxismo fecero la loro apparizione. Predominano la letteratura sikhe degli anni 1950-1960 (nanak singh, sant singh sekho, surindar singh narula, javsant singh kamval, santokh singh dhir). Da allora l’ evoluzione si e ancora accellerata. Nuovi autori si sono rivelati, in particolare delle donne (Amrita Prittam, Dalip Kaur Tivana, Ajit Dhir). Nuove influenze occidentali (Joyce la psicanalisi...) impiegano le loro opere. Infine, alcuni autori sikh hanno scritto le loro opere in inglese (khushvant singh) o in ourdou (rajindar singh bedi) a causa della loro istruzione e per  avere un pubblico piu vasto.

 
   
 







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