Nella sfilacciatura che segui lo smembramento dell’impero maurya, una serie di nuovi invasori emerse alla frontiera del nord-ovest. I primi a fare le loro comparse furono i greci del Bactriane. Avanzandosi fino al Penjab, furono bene accolti da parte degli indiani ospitati a causa dell’innovazione delle loro idee in materia di medicina, d’astronomia e d’astrologia. L’arte di predicare l’oroscopo, introdotto dai greci, fu importante da allora in India.
I greci furono sottoposti al 1 secolo prima di JC da parte di tanti nomadi scitici, che gli indiani chiamano Caka. Questi guadagnarono a loro volta la valle del Gange quando una nuova onda di nomadi, Yue-Tche dell’Asia centrale, infranse su di loro al II secolo prima di JC.
Nel corso del I secolo della nostra era, i Caka furono demoliti dalle tribu Kushana, che dovevano costruire, grazie, in particolare al loro re Kanishka, un impero includendo la meta settentrionale dell’India e estendendosi fino all’Asia centrale. Il regno di quest’ultimo fu illustrato da una prosperita notevole, l’India diventando un centro commerciale tra il mondo occidentale e la Cina.
Kanishka, uno dei grandi sovrani dell”india, come un difensore ardente del buddismo, regno tra la seconda parte del II secolo. Grazie al suo patronato apparirono le prime sculture di Budda in bronzo e in pietra.
Le arti fiorirono anche nell’india meridionale nel corso di questi primi secoli della nostra era. Madurai era il centro attivo della cultura dove si riunivano poeti, attori, cantanti, musicisti e ballerine essendo questi i precursori delle devadasi (prostitute sacrate) indu.
Verso la fine del III secolo, regno nell’india del sud la dinastia Pallava, forse di origine iraniana, che svolse un ruolo importante dal VII al VIII secolo. |