Sulla Jamna (yamuna) a l’estrimita occidentale della gigante vallata del Gange, la capitale dell’India moderna sembre essere stata fin dal primo tempo, un luogo moto desiderato dai conquistadori del paese. Anche se questa successione di invasioni hanno sempre distrutto l’opera (architetturale principalmente) dei predecessori, la citta del XX secolo offre un ventaglio di monumenti della storia imperiale dell’India.
Delle recenti scoperte archeologiche lasciano pensare che un sito della riva occidentale della Jamna abbia potuto essere quello della citta d’Indraprastha, luogo d’abitazione del re Yudhishthira, eroe di Mahabharata e datato dell’ anno 1000 prima di JC. Una iscrizione del re Acoka scolpita sulla pietra indica che Delhi e stata un luogo importante per lo sviluppo commerciale unendosi al II secolo prima di JC la frontiera nord-ovest con il Bengale.
I Tomara del Rajputana ne fecero la loro capitale nel 736, sotto il nome di Dhilika, e la citta divento l’oggetto di una guerra di clan fino al momento in cui i musulmani la conquistarono nel 1193 e dove Qutb-ud-din Aybak fondo il suo regno nel 1206. La Delhi dei Rajput fu distrutta per fare costruire dei momumenti nuovi degli elefanti carichi di materiali di costruzione e migliaia di muratori e scultori per edificare la moschea di Samarkand) furono necessari.
Con l’arrivo dei Moghul nel 1526, Delhi e Agra diventarono una dopo l’altra la capitale dell’India, ogni monarchia fondo il suo potere facendo costruire dei monumenti.
La citta prese la sua importanza con il declino dei Moghul, occupando sotto il potere degli inglesi, un posto secondario dopo le citta portuarie di Calcutta, Bombay e Madras fino nel 1911 data alla quale Delhi ridivento la capitale imperiale. Come i Moghul, gli ultimi conquistadori affermarono il loro potere costruendo monumenti e migliorando al livello architetturale la nuova sede del governo, New Delhi che possiede uno stile antico e inglese.
Oggi la capitale forma uno strano cambiamento. C’e la magestuosa New Delhi con i suoi edifici imponenti, ambasciate e ministeri, edifici amministrativi moderni e alberghi di lusso e poi Old Delhi nella quale le communita indu e musulmane vengono raggruppate attorno a monumenti e tempi di influenza moghul.
La Delhi dei Sultani
Si comincia con l’estremita sud del paese con il Qutb Minar, simbolo dell’influenza islamica in India. La costruzione fu cominciata nel 1199 con il primo sultano di Delhi, Qutb-ud-Din e terminata dal suo genero Iltumish. Alta di 73 metri, questa torre di greccio e stata eretta per celebrare la conquista di Delhi dai Turchi e per proteggere “l’ombra di Dio sull’occiendete”, un autoparlante in cima alla torre serve per chiamare i credenti alla preghiera.
Il minareto deve la sua eleganza e l’effetto che da alle suttili differenze che esistono fra i 4 piani. Durante quest’ultimi anni, le coppie d’innamorati che non volevano accettare un matrimonio deciso dai genitori venivano per buttarsi dalla cima della torre. L’accesso e oggi proibito e se si vuole vedere lo splendido panorama e meglio salire in cima di un alto albergo per approfittare della vista della citta.
La moschea dove il muezzin chiama dall’’alto del minareto i discepoli musulmani, sempre impressionante anche se e in rovina, si chiama Quwwatul-Islam-Masjid (la potenza dell’’Islam). Pero e con la forza degli indu che quesa moschea e stata costruita. Avendo solo pochi operai musulmani e non qualificati, Qutb chiese l’aiuto a degli operai locali.
Le collonnate di pilastri sorgono in base a questa collaborazione. Le statue d’animali e di divinita sono scomparse o allora ricoperte di cemento ma le sporgenze tipicamente indiane sono sempre visibili. L’ispirazione propriamente islamica e presente nei 5 altri archi pontili della sala di preghiera, pero li ancora la decorazione compreso le scritture arabe sono di stile naturalista e indu. Questa moschea e come una illustrazione della storia indiana.
La citta Moghul
A l’est della Porta dell’India, vicino alla Jamna, il Purana qila (vecchio forte) del XVI secolo, spesso saccheggiato, costruito su una antica collinetta, e il sito d’Indraprashtha che evoca il Mahabharata.
Primo edificio Moghul, la moschea Qal’a-i-Kuhna-Masjid descrive con i suoi archi una importante transizione fra il truco afgano e lo stile piu raffinato dei Moghul che hanno subito l’influenza persiana. E stata edificata nel 1541 da Chir Chah, il generale dell’’imperatore Baber che per 5 anni movimentati, ha governato il nord dell’ India. Chir Mandal, una torre ottagonale in greccio rosso con un piano situato al sud della moschea e stato il padiglione del generale. E li che mori Humayun.
La fine tragica di Humayun e stata all’origine la costruzione di un stupendo monumento che si puo vedere nel sobborgo di Nizam-ud-Din. Il mausoleo di Humayun, costruito dalla sua vedova, Haji, ha servito di modello al Taj Mahal edificato ad Agra da Chah Jahan. Ispirato dal paradiso descritto nel Corano, la tomba e costruita con un terrazzo sospeso in un’stupendo giardino chiuso.
Il mausoleo di Humayun ha anche lui un incanto particolare, fatto con greccio rosso e giallo associato a del marmo bianco e grigio danno al monumento un’aria speciale.
Con la sua magestuosa cupola che unisce 4 chioschi ottagonali , al di soppra delle fine arcate , e veramente un capo lavoro dell’ architettura moghul. La stella a 6 punte impiantate sugli archi sono un simbolo esoterico presente dappertutto in India.
L’impressionante forte rosso che domina la Vecchia Delhi, e stato costruito nel 1639 da Chah Jahan quando cambio Delhi in capitale al posto di Agra. Dietro le sue pareti imponenti, la citadella di Delhi assomiglia piu a un palazzo che a una fortezza.
Si entra nel forte dalla parte ovest dalla porta di Lahora dove ci si trova subito in una via di bazaar (idea che Chah Jahan trovo a Bagdad) sempre piena. Immaginate i ministri dell’’imperatore moghul e i principi rajput su degli elefanti attraversando le arcate per arrivare a Naqqar Khana (casa dei tamburi) dove l’orchestra imperiale suonava la musica 5 volte al giorno e dove tutta la gente, eccetto l’imperatore e la sua famiglia, dovevano scendere per la strada.
Attraversate la casa dei tamburi per raggiungere il Diwan-i-Am (hall delle udienze pubbliche). Li, dietro agli archi, sotto un baldacchino di marmo sostenuto da 40 pilastri, l’imperatore si sedeva con le gambe incrociate sulla “seduta dell’ombra di dio” che sarebbe il suo trono. Predicavano l’udienza a mezzogiorno, in presenza di nobili seduti e divisi secondo il loro posto con dei cordoni di velluto rossi, argento o oro. La semplice gente che veniva ha sollicitare il re rimaneva dabasso nella corte. I visitatori privilegiati avevano l’opportunita di vedere in fondo alla sala dei pannelli di pietra decorati di uccelli e fiori.
L’accesso al Diwan-i-Khas hall delle udienze private), era prima riservato ai privilegiati. Il diwan si situa sulla sinistra, in mezzo ci sono gli appartamenti del principe che hanno una vista sul Jamna. Magnifico ancora con i suoi disegni di fiori delicatamente scolpiti i su delle colonne di marmo. Sopra, su degli archi di angoli di muri del nord e del sud c’e scritto il famoso proverbio persiano :
Se c’e sulla terra un paradiso,
E qua, e qua, e qua!”
L’ultimo monarco che approfitto di questo fu Giorgo V ( nel 1911) per il quale e stato messo un soffitto di legno dipinto.
Uno dei rari appartamenti che c’e ancora oggi e il grande harem detto il Tang Mahal (palazzo dei colori). Le pitture murali sono scomparse e l’acqua non scorre piu nella fonte coperta il Nahr-i-Bihisht (fiume del paradiso), pero i mosaici composti di minuscoli specchi decorano ancora i muri e i soffitti dei 6 boudoir. E sufficente accendere una fiamma per fare brillare tutti i soffitti. Il Mumtaz-Mahal, l’edificio del palazzo situato piu al sud, faceva anche parte del harem, e adesso un piccolo museo di oggetti d’arte moghul.
Al nord ovest del Diwan-i-Khas, la piccola Moti Masjid (moschea della perla), nella quale le bolle sono in realta di marmo bianco con striscie grige, e stato l’ oratorio privato di Chah Jahan. Tutte le sera uno spettacolo di Suono e Luce ricorda la storia del Forte.
Chandi Chowk, questa strada che si prende uscendo dalla porta di Lahora,e stata anticamente la strata che usava il corteggio imperiale. Oggi e la principale arteria che fa comunicare le strette stradine dei bazaar di Delhi. Ci si vende del vecchio oro, argento, perle, gioielli, vestiti e dolci tradizionali.
Eretta al sud ovest del forte rosso, la moschea Jama Masjid, secondo grande monumento di Shah Jahan da alla capitale la piu grande e vasta moschea dell’India. E consigliato visitarla al mattino o dopo le ore piu calde del giorno a causa delle numerose scale che ci sono per salire. In alto una corte di 100 metri quadrati ripara i pilastri e i baldacchinii.
Il senso estetico quasi femminile dei creatori della sala di preghiera in greccio si esprime con dei calici di lotus dalle due lanterne dell’entrata, nei balconi e nei minareti.
Nel vecchio Delhi (anche se non e nello stile Moghul), il Raj Ghat, monumento dove e stato cremato Gandhi nel 1948 e anche lui molto magestuoso. Si puo anche vedere un museo che ritraccia dei fatti importanti della vita del Mahatma. Non lontano da li, una lastra riproduce quello che si chiama “il talismano di Gandhi” : “ricordati i tratti del piu povero e abbandonato uomo che hai visto e pensa se quello che stai per fare le potra essere utile”.
New Delhi
Certi non sono contenti che i nomi delle strade siano state cambiati dopo l’indipendenza. Clive road di chiama oggi Tyagraja, Queen Victoria Street e diventata Rajendra Prasad, Curzon, Casturba Gandhi.
Gli edifici momumentali di greccio sono di archittettura inglese e si uniscono piu o meno bene con il passato buddista, induista e moghul.
Il centro commerciale di New Delhi e la galleria commerciante circolare con la piazzia di Connaught Place. Dei cinema, dei ristoranti “chic”, delle banche, delle agenzie di viaggi e dei negozi sono presenti sulla piazza in cui il suo nuovo nome indiano sarebbe Indra Chow anche se non e ancora molto popolare.
Connaught Place, sovrappone il punto nord est e sud ovest che collega la Jama Masjid al Parlamento indiano, il sansad-Bhavan.
L’antica residenza del vice re la Rashtrapati Bhavan e tutt’oggi occupata dalla presidenza. Con le sue 4 ale che illuminano la cupola imponente grigio-blu del corpo dell’’edificio e i bacini e prati inglesi dalle forme geometriche del suo parco splendido, la residenza conserva qualcosa della dimensione dell’Inghilterra quando era al suo massimo. Dall’alto della collina artificiale sulla quale si alza, predomina il Rajpath (precedentemente Kingsway), il grande viale di cerimonia delimitata di giardini, dove, il 26 gennaio, festa della repubblica, si svolge la sfilata militare. All’altra estremita di Rajpath si erge India Gate (porta dell’India), monumento elevato alla memoria dei 90 000 soldati dell’esercito indiano morti al corso della prima guerra mondiale ed dalla quale il suo archittetto, Lutyens, gli ha dato la forma di un arco di trionfo.
Uno dei monumenti piu curiosi della citta, situato geograficamente a New Delhi al sud di Connaught e Jantar Mantar. E difficile credere che questo assemblaggio di forme geometriche, di scale sospese nel vuoto e stato realizzato da uno scienziato astronomo nel 1724.
Si tratta in realta dell’osservatorio astrologico-astronomico del principe rajput Jai Singh II di Jaipur. L’elemento principale e Samrat Yantra (strumento supremo), triangolo fornito al suo vertice di una bella cupola d’osservazione, che funziona come un gigantesco quadrante solare.
A prossimita, Hanuman Mandir (tempio del dio scimmia) anche se non ha un interesse architetturale o storico, sia da vedere per l’animazione che da. Hanuman e un dio benevolo, precedente all’ induismo classico.