Situata sulla vecchia strada delle caravanne che venivano dal Medio Oriente e dall’ Asia centrale, la cittadella d’arenaria e dorata e protetta da una doppia serie di fortini che emergono come un miraggio dalle sabbie del deserto di Thar.
Jaisalmer fu fondata dalla dinastia della Luna Maharawals, nel 1156, cosa che fa di lei la piu vecchia della grandi citta rinforzate del Rajasthan. Benche una grande parte della citta moderna (moderna secondo il calendario non con lo stile) si sia sviluppata fuori dal forte, quasi 3 mila persone vivono nel suo recinto, in cui alcune piccole case delle stradine strette datano del XII secolo. Il migliore panorama della citadella e da scoprire dalle cime del terazzo dell’hotel Jaisal Castle.
Gli artigiani locali hanno lavorato l’arenaria del deserto con altrettanta liberta che un carpentiere lavora il legno. Le sculture dei 4 tempi jaini del XV secolo, che si trovano all’interno del forte ricordano, almeno con la loro ricchezza, le facciate molto decorata delle Havelis (residenza dei commercianti), costruite al XVII secolo dal lato nord est delle fortificazioni, al riparo dalla tempesta di sabbia.
Ma piu que questo o quel’momumento, e l’atmosfera generale, calma, pacifica, che conferisce tutto il suo incanto a Jaisalmer. Inoltre tutto, e illuminata nella luce straordinaria del deserto che fa scintillare ogni pietra con ombre trasparenti.
Per approfittare al massimo della bellezza del deserto bisogna uscire all’alba e forse una seconda volta al tramonto. Dopo Jaisalmer la strada si conclude al villaggio di Sam. In cammino, troverete una “stazione di cammelli” dove si puo fare una passeggiata a dorso di cammello nelle dune.
I principi rajput attribuivano una grande importanza ai titoli. All’inizio si fecero chiamare rao, cio “capi” di clan. Akbar per fare piacere a questi capi, decreto loro il titolo di raja che significa “re”. In seguito, si promossero maharaja “grandi re” o anche maharana quindi maharaja dhiraj “grande re dei re” infine maharaja dhiraj raj rajesur, qualcosa come ‘il grandissimo re dei re”. Si sarebbe potuto credere che le cose si fermerebbero li. Pero no! Gli inglesi arrivarono con il loro “cavagliere salvatore, comandante dell’impero britannico...”
I principi si misero allora a calcolare la quantita di titoli che potrebbero raccogliere presso il nuovo imperatore, essendo la cosa essenziale il numero di iniziali che ciascuno comportava. C’era di che causare un affare di stato se uno ottenesse soltanto quello di C.V.O (lavoratore di vittoria) quando la sua competizione si vedeva decretare quello di K.C.V.O (cavaliere dello stesso ordine). Il maharaja di Jaipur, ad esempio, era felice, quando mori nel 1970, il suo biglietto da visita portava : il signore, il tenente generale S.A, il maharaja Sir Man Bahadur, G.C.S.I, G.C.I.E.